Buona la prima (longevità della parola data)
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Ho passato anni a far combaciare il nero col grigio,
il bianco col beige
e a impilare prismi in gole cerchiate.
Poi, ho capito che l'unica certezza
nel più ingovernabile dei sentimenti
è proprio l'incertezza nella stabilità dell'amalgama.
Due teste. Due strumenti. Nessun direttore.
il bianco col beige
e a impilare prismi in gole cerchiate.
Poi, ho capito che l'unica certezza
nel più ingovernabile dei sentimenti
è proprio l'incertezza nella stabilità dell'amalgama.
Due teste. Due strumenti. Nessun direttore.
Io non ti cerco, non ti so cercare.
Nondimeno vorrei, con forza gagliarda, che tu esistessi.
Ché io possa esperimentare, e alfine credere,
che per i disegni c'è la matita,
e per i patti l'inchiostro.
Nondimeno vorrei, con forza gagliarda, che tu esistessi.
Ché io possa esperimentare, e alfine credere,
che per i disegni c'è la matita,
e per i patti l'inchiostro.
Personalmente, quando mi esprimo su qualcosa o do la mia parola lo faccio perchè ci credo. Ma poi può succedere il mondo e le cose possono cambiare, noi stessi cambiamo e così le nostre idee e posizioni. Non trovi anche tu che il cambiamento sia inevitabile o fisiologico? Un caro saluto..
RispondiEliminaIo scrivo di "ciò che è e che vorrei non fosse". Sembra che io narri dell'utopia, ma in realtà questo mio taccuino compilato a sprazzi, è solo il mio testamento.
EliminaTi ringrazio per avermi letto. A presto.
Non siamo fatti per l'immobilità delle certezze, abbiamo bisogno di dubbi che ci consentano quotidianamente di credere, perchè nessuna fede è atea.
RispondiEliminaIl dubbio che ti scuote, non è solo quello che ti assale: è anche quello che ti mette sull'attenti, come una sentinella, a vigilare il tuo bene più prezioso e per essere sicuro di proteggerlo, dovrai infaticabilmente dubitare di poterlo perdere.
Il sole muore il giorno in cui tramonta solo per chi smette di aspettarlo.
Questi versi, scritti tanti taccuini fa, immaginano un mondo dove ciò che si sceglie di dire abbia un valore sul quale poter fare affidamento e che non risenta delle naturali intemperie dovute allo scorrere del tempo e relative integrazioni. Nel migliore dei mondi possibile (a mio avviso), l'inchiostro (idealmente indelebile) è per ciò che vorremmo non cambiasse mai, la matita per ciò ch'è aggiornabile.
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