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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

La conta dell'eternità

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Le cercai una mano. «Facciamo l'amore?», gliela buttali lì, così.      Pervenni alle dita, che come gliele sfiorai, s'arricciarono: c ome una chiocciola che d'improvviso rincasa.      Con la palma le circondai il pugno: g elido.      Curioso però , pensai. Proprio lei ch'era sempre stata la mia stufetta , così l'avevo ribattezzata sotto le coperte.      Quando fa freddo e ti infili a letto, i primi minuti sono quelli clou : terra di nessuno. Non fai neanche a tempo a formulare un pensiero che abbia un capo e una coda. Una serie di brividi si propagano lungo la schiena, il solo bisogno che senti è quello di scaldarti: freghi le mani, agiti i piedi: scalci.      Io m'attaccavo a lei, ch'era sempre nuda. Intrecciavo le gambe alle sue, ch'erano fuscelli lunghi e levigati. Me la stringevo. L'attiravo al petto come se fosse d'un materiale malleabile. Come se potessi, a poco a poco, farla rientrare per intero nel mio abbraccio, avido. Ed era l'illus

Ed è già giorno, oramai

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Se conoscessi le lingue, saprei a chi pensare, e cosa dimenticare. Se fosse notte, ed io in sentimenti, saprei a chi scrivere. Se avessi un barlume, lo spezzerei per farne un faro e dipanare quel dedalo che tardivo riconosco. Se conoscessi. Se fosse. Se avessi. Ma io non conosco. Non ho. Ed è già giorno, o ramai.

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