Tutto inizia. Il meglio finisce. Perché mai diventi il peggio.



Tutto inizia. Il meglio finisce: perché mai diventi il peggio.


[Post Scriptum]
La riflessione di cui sopra prende spunto da certi rapporti sentimentali. Rapporti ove la passione e globalmente l'amore sembrano destinati all'immortalità. 
Tuttavia, talvolta, anche quei rapporti che parevano indissolubili, speciali, sono destinati a finire.
Il tempo logora. Il tempo sa come rendere l'impossibile, plausibile. E quando la passione è stata travolgente, parimenti, anche la fine può confluire in azioni contrastanti, esasperate... Ci si vomita addosso di tutto, specie quando una delle parti è ancora fortemente innamorata e, destabilizzata, si vede cadere il mondo addosso.
Ecco, quando un rapporto è stato davvero importante, credo che la mossa più ragionevole sia quella di proteggerne la memoria e scovare la forza, in qualche modo, di fermarsi un attimo prima: Perché mai (ciò che a un tempo fu il meglio) diventi il peggio.

Commenti

  1. Il sesso è un componente importante dell'amore, ma l'amore non è componente del sesso. Cioè il sesso finisce per distruggere l'unione. L'ultimo tango a Parigi, capolavoro didascalico, illustra questa mia affermazione.

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    1. Hai perfettamente ragione, caro Gus: il sesso si nutre dell'istinto ed è "anaffettivo". Sarò anacronistico, ma il sesso fine a se stesso non è proprio nelle mie corde. Forse è per questo che ho dimestichezza con "certe" sofferenze.

      Ti ringrazio, a presto.

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  2. (A)micheTTo (C)aro, non mi sono ancora capacitata di come il meglio possa coincidere con la fine, soprattutto se a finire è un rapporto; tanto più se è una fine deliberata, al fine di non scadere nel peggio.
    Sono solo una sentimentale io e (T)u un saggio.
    D'altronde, se avevano ragione gli antichi a sentenziare che "al peggio non c'è mai fine", allora è proprio il meglio a dover finire.
    A (T)e il mio (I)nesausto (A)bbraccio

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    1. Vedi, (A)micheTTa mia...

      Se si parla d'amore: l'amore, a volte, è strano. Le fondamenta sono scavate dai sentimenti, ma quello che viene su è edificato da non solo quelli. Ecco, forse non potrai afferrarmi nelle finezze, ma possono esistere situazioni in cui, nonostante l'amore, si decida di infilare un punto fermo. Un punto di sofferenza che pregiudicherà il venturo, tuttavia: Alea iacta est.

      (T)i lascio un (A)bbraccio che tutto conosce fuorché la fine.

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    2. Cesare lanciò il dado in modo categorico, sì e a proprio vantaggio, perchè l'azzardo di oltrepassare un Rubicone e una legge che lo vieta deve essere tutt'altro che pregiudizievole.
      Di punti fermi sul dado ce ne sono 21, di opportunità di tirarlo, quante ne decidi (T)u, (A)micheTTo (C)aro...
      (A)bbraccioTTo senza fine a (T)e.

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  3. Piuttosto che di male in peggio, preferisco di bene in meglio.

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