Uguale e diverso, allo stesso tempo



UNO.
Ho conosciuto uomini venuti al mondo
col carisma della sensibilità.
E il mondo se ne prese cura
donando loro un sogno,
da crescere, e vivere.

DUE.
Ho conosciuto uomini venuti al mondo
col carisma dell'aridità.
E il mondo se ne prese cura
donando loro prelibatezze d'ogni mazzo,
e primizie,
che essi ebbero a consumare all'ombra degli onori,
disconoscendone il pianto e quel cremisi,
che d'altro amore MAI sarà più il canto.

Mentre sorridevo ai primi
e schivavo schifato i secondi,
interrogavo il mondo maledicendolo incredulo.
Fu allora che conobbi un giovane vestito da vecchio,
arrivato da chissà dove, chissà perché.
E anche di lui il mondo s'era preso cura,
donandogli la sensibilità dei primi e nulla dei secondi,
un paio di occhi per piangere
e un cuore per soffrire.
Perché egli potesse desiderare,
e non avere.
Avere, e non possedere.
Possedere, e mai di prima mano.
Sentirsi meritevole come un'anima in credito
ed essere come il 2 tra i numeri primi:
uguale e diverso,
allo stesso tempo.

Commenti

  1. Il mondo degli opposti è complicato.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Il fatto che conoscessi già questo (T)uo (P)rezioso, mi spinge ad esserci senza essere ancora ritornata, (A)micheTTo mio.
    D'altronde, affollare la schiera dei creditori a cui è precluso riscuotere, mi persuade che dare per me, ieri come oggi, debba essere necessariamente sinonimo di donare, altrimenti, dovrei pensare che mi si estorca qualcosa e (S)offrirne.
    Peró, posso giocare la sola carta che è in mio possesso e non negoziabile: decidere di farlo e con chi.
    Questo è l'unico modo in cui anche chi è un numero 2, non potrà mai sentirsi secondo.
    Un (A)bbraccio forte forte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa riflessione vede me nudo come un verme. La conoscevamo in tre. Io, (T)e, e Mr. (S)alsioTTo; lui sa proprio tutto di me, c'è stato fin dall'inizio e ha scelto di finire con me quello che avevamo iniziato.

      Io e (T)e abitiamo la stessa vita, perciò posso pure pensare ad alta voce:
      Si può davvero smettere di soffrire? Forse. Ma per farlo devi smettere di vivere, o di amare.

      Di tutto quello che ho scritto, quello che più di tutti mi ha tormentato per anni è stato: "Ho conosciuto uomini venuti al mondo col carisma dell'aridità. E il mondo se ne prese cura donando loro prelibatezze d'ogni mazzo, e primizie, che essi ebbero a consumare all'ombra degli onori, disconoscendone il pianto e quel cremisi, che d'altro amore MAI sarà più il canto. "

      Perché? Perché in cuor mio sapevo di non poter mai ricevere il premio per l'arido del mese.

      (T)i voglio (B)ene.

      Elimina
    2. Il fatto che fossimo in tre a conoscerla e che Mr. (S)alsioTTo che sa tutto di (T)e, scegliesse di finire insieme a (T)e ciò che avevate iniziato, mi pone nella sola condizione possibile: quella di incominciare, o ricominciare con (T)e, quello che non è mai finito.
      E forse è questa la (R)icompensa che è data in (P)remio a chi, per sorte o per scelta, si bagna di lacrime che non lo renderanno mai arido: (R)iconoscere un proprio (S)imile.
      Perchè, niente può e potrà dividere, chi si trova a (C)ondividere.
      Anch'io (T)i voglio (B)ene.

      Elimina

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