Post

L'ultimo Cavaliere.

Immagine
L'ultimo Cavaliere Allorquando il sentimento s'avvinse alla purezza  e il desiderio fu scevro dall'inganno,  quel cuore conobbe l'amore ed erudito divenne scrigno.  S'inchinò tra fremiti slacciati e languidi, e c alata la notte,  ella lo rese dotto.  Dalla gioia poi, il pianto.  M. (L'uomo dei difetti...)

L'uomo che non c'era.

Immagine
   Trova tre persone che la vedano come te. Se ti sarà riuscito di farlo in fretta, allora, esse, a loro volta, ne troveranno altre tre ciascuna che saranno d'accordo con te.    Prima del tramonto sarete già in tredici. E così, un ramo avanti l'altro, allorché del pollastro ne udirai il salmodiare. Prima che l'alba t'avrà intimorito gli occhi, una folla, tutt'intorno,  t'avrà già accerchiato.    E tutti la vedranno come te. Allorquando il granello divenne mucchio, il mucchio di te fece granello, e delle tue idee un fascio.    Non più l'uno sarà difforme dall'altro.    Quel giorno, tu sarai un uomo comune.  Ma se ti sarà riuscito difficile trovar anche un sol uno d'accordo con te...  Della tua veste scevro, discosto da quel mucchio, più nudo dell'amplesso che t'offusca, all'attività che è fendente, avrai dato vita.    Quel giorno, tu avrai cominciato a pensare. Quel giorno, avrai scelto...

Il carbone e la befana

Immagine
Ero solo un ragazzino.     Mi piaceva il carbone. Da morire. Quello dolce, a tocchi, che trovi nelle calze preconfezionate. O meglio, quello che trovavano i più fortunati. A me, non capitava mai. E questo mi dispiaceva, e non poco. Per i miei cuginetti, invece, era un appuntamento fisso. E quando non mi riusciva di rubarglielo, lo barattavo con qualche cianfrusaglia e lo assaggiavo per mano loro.     In famiglia facevo il discolo di proposito, perché così m'avevano raccontare di fare. Eppure, niente. Non m'arrivava mai.     La mia sorellina, ch'era più grande di me, mi faceva: «Il carbone sta dentro le calze piccole che si comperano alle bancarelle. A te la befana ha sempre portato la calza gigante piena zeppa di cose buone... Di che ti lamenti?!»     Sarà ,   mi dicevo. In effetti, a esser grande era grande, ma... Il carbone, neanche a pagarlo.     A distanza di anni, da buon viandante, ci ho voluto riprovare.     La scor...

Il Viandante, e il Sognatore.

Immagine
Il Viandante, e il Sognatore     Mi piace la dolcezza, e mi piace non doverlo nascondere.  Mi piacciono le persone affabili, e pulite.  Mi piacciono le persone che non si nascondano dietro un dito, che diventa una mano.  Mi piacciono le persone trasparenti, e non mi riferisco alla figura.  Mi piacciono le persone lontane dai riflettori, e dagli intrallazzi.  Mi piacciono le persone per le quali le parole non siano il frutto del solo calcolo combinatorio applicato all'insieme delle lettere dell'alfabeto.  Mi piacciono le persone che a labbra serrate sappiano come farti sentire unico, tra i tanti d'un mazzo.   Mi piacciono le persone che sappiano come lasciare il mondo fuori, e con un gesto, puro, e non rubato, sappiano trasformare le lacrime in stille di vita. Mi piacciono le persone che quando ti donano una porzione di sé, non ti ritrovi poi col retrogusto di qualcun altro in bocca.  Mi piacciono le persone che allorqu...

I miei ricordi di Natale

Immagine
Ci fu un tempo che mi vide piccino…     Non saprei come parafrasarlo, ma allorquando nostalgico, talora malinconico, mi ritrovo ad abbandonare il corso d’opera a favore della mia infanzia, dinanzi agli occhi della mente affiorano un solo mese e un solo luogo, e al corpo una sola percezione: dicembre e il freddo fuori dalla finestra, e i miei affetti raccolti tutti di fronte al camino, al caldo.     Vedo la mia mamma che stende castagne, patate americane, e mentre racconta aneddoti su antenati e Janare che giura essere veri, mi rimprovera di star troppo sotto, troppo vicino al fuoco e al suo scoppiettio. Mi sembra davvero di sentirla: «Togliti di là! E tu, Stefà stai attento a Massimino!», ah be’, le mamme, che bella invenzione le mamme. Su questo, poco è davvero cambiato, per lei sono Massimino anche oggi che ho superati i quaranta e il metro e ottanta.     E io, puntualmente, come se mai glielo avessi domandato prima: «Mamma… Cosa sono quei fischi che fa i...

Un pomeriggio, all'improvviso.

Immagine
C hantal irruppe nella mia vita in un giorno qualunque, durante un appostamento qualunque, in un luogo affatto qualunque.    Sorvegliavo quell’androne e quelle imposte da tre giorni e quattro notti. Complici l’astinenza dalla nicotina, il rapporto ormai a distanza che avevo instaurato con il letto, la fame o il vento che soffiava la pioggia contro il parabrezza al ritmo di una Breda 37 , che commisi l’errore che un buon poliziotto non dovrebbe mai commettere.     Lasciai che il più bel pezzo di femmina che avessi mai veduto uscire da un'auto, incrociasse e sostenesse per più di quattro secondi il mio sguardo.    Quattro luridi secondi in senso assoluto possono significare un bel niente. Si tratta tutto sommato di un lasso temporale trascurabile, di un nonnulla. Ma nella sottile dinamica dell’attrazione trai i sessi, il pacchetto dei quattro secondi segna il limite oltre il quale viaggia la sola perdizione. Dove tutto è possibile. Ma anch...

Il Cavaliere, e la Luna.

Immagine
Il Cavaliere, e la Luna Allorquando il sogno  si riflesse negli occhi della fanciulla, il Cavaliere smise i grevi panni di difetti intrisi e armato di sole carezze le afferrò la mano, ed invidiosa la Luna, la danza, illuminò.    M. ( L'uomo dei difetti... )

Lettori fissi

Post più popolari

Un punto, per ogni taglio

L'incontro "particolare" tra Massimo e Kriss, al lago di Fogliano

Il Giovane Holden di J.D. SALINGER (PARTE 1/3) - (The Catcher in the Rye) - 1951