Ed è già giorno, oramai
Se conoscessi le lingue,
saprei a chi pensare,
e cosa dimenticare.
Se fosse notte,
ed io in sentimenti,
saprei a chi scrivere.
Se avessi un barlume,
lo spezzerei per farne un faro
e dipanare quel dedalo
che tardivo riconosco.
Se conoscessi. Se fosse.
Se avessi.
Ma io non conosco. Non ho.
Ed è già giorno, oramai.
Un "se" dubita fino ad un atto di fiducia.
RispondiEliminaNiente è così facile e altrettanto (N)ecessario.
La fiducia infondo può sembrare un dettaglio.
Un se che diventa un sì.
Un (A)bbraccio senza condizioni, (A)micheTTo mio.
Ricordo benissimo il (T)uo (A)ffettamento e lo condivido pienamente.
EliminaQuesta mia riflessione nasce come un dialogo tra la mia parte insonne, umana e razionale, e il bisogno di vedere al di là di ciò che mi piace poco e che toglie il sonno all'altra parte.
Ci sono dei "se" che più che una protasi, s'aspettano un (S)igillo, dentro una (S)tretta...
Il mio (A)bbraccioTTo candido, (A)micheTTa (C)ara.
In materia di insonnia, un (A)bbraccio che è orfano di (F)iducia, più che essere apodosi, conta invano le pecore.
EliminaLa mia (S)tretta (T)erapeutica...
Ciao Massimiliano.
RispondiEliminaUn gradito ritorno.
Uno è quello che è
e tale rimane.
Eh, già, caro Gus... Sono rimasto latitante per tanto tempo, ma quando non ci stai con la testa è meglio sbatterla sulle mura della tua stanza chiusa, che sulla vetrata che dà sulla piazza.
EliminaTi ringrazio e ti auguro con sincerità di trascorrere un sereno fine settimana.
Grande Massimiliano. Sempre unico.
RispondiEliminaGrazie tremila: mi fa davvero molto piacere che questa mia riflessione in versi ti sia gradita.
EliminaTi auguro un sereno fine settimana d'agosto...