La conta dell'eternità
Le cercai una mano. «Facciamo l'amore?», gliela buttali lì, così. Pervenni alle dita, che come gliele sfiorai, s'arricciarono: c ome una chiocciola che d'improvviso rincasa. Con la palma le circondai il pugno: g elido. Curioso però , pensai. Proprio lei ch'era sempre stata la mia stufetta , così l'avevo ribattezzata sotto le coperte. Quando fa freddo e ti infili a letto, i primi minuti sono quelli clou : terra di nessuno. Non fai neanche a tempo a formulare un pensiero che abbia un capo e una coda. Una serie di brividi si propagano lungo la schiena, il solo bisogno che senti è quello di scaldarti: freghi le mani, agiti i piedi: scalci. Io m'attaccavo a lei, ch'era sempre nuda. Intrecciavo le gambe alle sue, ch'erano fuscelli lunghi e levigati. Me la stringevo. L'attiravo al petto come se fosse d'un materiale malleabile. Come se potessi, a poco a poco, farla rientrare per intero nel mio ab...