Una punta d'azzardo
Una punta d'azzardo Lamentose, le pagine frusciavano nivee. Con una punta d'azzardo , negoziavo invano la grazia di far ritorno a quello che eravamo, o a qualcosa che gli somigliasse. Intimità, nomenclatura: a me mancava tutto. Oggi mi guardo e vedo solo il mio egoismo . (Cosa offro per meritare ciò ch'è solo degli innamorati?) Membra, a poco a poco, più malconce . Lo giurano i referti, che manderei affanculo , ma è così difficile coi numeri, con le misure. Perché invocare il fato, se il mio cuore è condannato al sospiro ? Ed è ciò che mi concedo. Ma senza spocchia, ché so che presto verrà meno pure quello. Sospirare di conoscere cosa di quel me sia rimasto, innanzi ad occhi che, come i miei, più non sanno guardarmi.