S'era fatta notte, una volta ancora. Ed io là, strappato a me stesso, smembrato, una volta ancora. D'improvviso una voce, più calda del cremisi della bocca che la soffiava: mi scosse, mi braccò. Suadente e poi fragore, indecente mi feriva le labbra. Perché anche la Spina che s'addentri al petto sa far dei brividi il dono, e allora io grido: pazzia sia, se è questo il canto! Attonita. Perché è meraviglia quanto nulla sia cambiato allorquando Quel che suggeva un dì, stanotte, ancor beveva. Stremato e impavido la richiamavo a terra perché ella di me facesse strazio e poi grida e poi sole e poi luna e poi il nulla men che Due. E volata via poi, lungo un fianco incisa, scarlatta, la sua preghiera. [ Post Scriptum ] Ci sono momenti in cui una sensazione, un palpito improvviso, suggeriscono di fermarsi ed ascoltare l'eco delle tante domande che sollevandosi s'annidano. Allora ti volti, e guardi... E ti rendi conto che le risposte, t...