Sono abituato agli abbagli



Sono abituato agli abbagli.
    Alla mia età dovrei, tutto sommato, averci fatto il callo.
    Ed è così, in un certo senso.
   Tuttavia, c'è ancora una porzioncina che m'appartiene, quella che tradisce l'avvedutezza a favore della pancia, che tutt'ora sbalordita s'inalbera.
    T'affanni alla ricerca delle mele più belle, perché ciò che è importante merita il tuo tempo, fosse anche l'ultimo. E t'accorgi che una volta a casa, svuotato il cesto, il premio si risolve in un mero far di conto. In fondo, ti dici, quattro mele rosse o quattro mele gialle o quattro mele col lepidottero fanno sempre quatto mele per chi non respira il tuo affanno, non piange le tue lacrime, e non anela a guardare le tue spalle.
    Sono abituato agli abbagli.
    Per questo ho smesso di fare il cercatore, di mele, nel mucchio. 
   Adesso me le faccio comperare: al mercato, un tanto al chilo.

Commenti

  1. L'augurio per Massimiliano è che l'avvedutezza sconfigga l'abbaglio che è molto doloroso.
    Buon anno.

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    1. Gli abbagli, purtroppo, sono sempre in agguato, carissimo Gus. A noi il guizzo di inforcare un bel paio "di lenti" adatte.
      Buon anno a te, e grazie.

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  2. Al mercato sono andata con Prudenza e con i miei quattro soldi: se questa ti consiglia e quelli ti contengono, la spesa è compromessa senza scampo e la mela bozzata o rugosa è di sicuro nel cesto.
    Che poi, se a far di conto, siamo tutti capaci, a fare i conti è tutto un altro capitolo: ad Eva e Biancaneve, avere tra le labbra le primizie costò una cacciata e una morte presunta.
    Io al più convincerò il lepidottero a diventare farfalla.
    Un fortiSSimo (A)bbraccio, (A)micheTTo (C)aro!

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  3. Mi fai venire alla mente quella famosa canzone di Branduardi: Alla fiera dell'Est, per due soldi, un topolino mio padre comprò...

    Vedi, (A)micheTTa (C)ara...
    Agli abbagli non ci si abitua davvero, anche se avere una certa esperienza in merito aiuta a tamponarne gli effetti dovuti alla sorpesa ovvero a quella piccola parte di noi che ancora non si era abituata: "Tuttavia, c'è ancora una porzioncina che m'appartiene ... che tutt'ora sbalordita s'inalbera".
    La metafora delle mele... Be', la lasciamo ai posteri... ;-) ;-)

    (T)i (A)bbraccio forte, mentre sussurri al lepidottero quello che da sempre avrebbe voluto sentirsi dire...

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    1. Sono una (D)iva.
      Abituata agli abbagli perchè inseguita dai flash...

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    2. Adesso mi spiego tutto quell'affanno...
      Ed io che m'ero invece illuso che dipendesse da tutt'altro... ;-) ;-)

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    3. Affanno o (A)ffanno?;-)
      Piuttosto che avere il respiro corto, scelgo di levare il fiato.

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    4. Levare il fiato è prerogativa della (D)iva...
      Hai fatto bene ad insinuare il dubbio: intendevo (A)ffanno.
      Molto, (A)ffanno.

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    5. E allora l'illusione era (C)ertezza.

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  4. Pregiatissimo zio Massimiliano, fai benissimo a farti comprare le mele al mercato. Costano ormai un occhio della testa. Mi auguro tu stia meglio. Ti mando il mio augurio di un sereno anno nuovo e una buona epifania

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    1. Pregiatissimo nipote...
      Mi sento meglio da quasi due giorni, prima non lo era affatto. Ma questo, già lo sai. Penso che passerò dalle mele alle pere, ma non domandarmi il perché: sai che sono pudico. ;-) ;-)

      Il mio abbraccio per un sereno fine settimana, e già che ci siamo, salutami quella famosa bionda e dille che gli Scoiattoli sono ormai troppo veloci per me...

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