L'imbroglio della notte



Vorrei che la notte mi abbracciassi,
perché io non debba lottare a più d'un palmo dal tuo seno.

Vorrei che la notte mi strappasse l'udito,
perché io non sia più costretto ad ascoltare quello che vedo.

Vorrei che la notte, vigliacca, non venisse più di notte,
perché io, ad armi pari, la possa fronteggiare.

Vorrei che la notte mi gridasse in faccia quello che
non m'hanno mai nemmeno sussurrato, perché io possa credere.

Vorrei che la notte non mi facesse più paura,
mentre sono là, comodo, che non l'aspetto.

Ma lei arriva, sempre.
Ed io sono solo.

Commenti

  1. Nel buio della notte non si vede, ma si tocca.
    Non ti basta?

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  2. Spesso, il nostro più grande nemico, sta nella testa. Ci combatti la notte perché non hai le distrazioni che popolano il giorno. Ci sono pensieri, immagini, che sanno fare male.
    Eppure, basterebbe poco per scacciarli...

    Ti ringrazio per il gradito intervento e ti auguro un sereno inizio di settimana, caro Gus.

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  3. La notte è bugiarda come i suoi chiari di luna, che sbiadiscono in cieli opachi e senza forme.
    E quando si hanno poche stelle, si fa la conta di ciò che è nella stanza prima che il buio lo inghiotta, assillati dal dubbio che qualcosa l'indomani manchi all'appello.
    Mi accorgo solo all'alba che quell'imbrogliona aveva la mia stessa fame, perchè il piatto è ancora pieno.
    E so che quando scivolerà fuori dalla stanza, mi deriderà come se fossi la più sciocca delle bambine, per essere stata così a lungo in campana pur sapendo che la mia angoscia aveva le ore contate.
    Il mio turno di guardia è quasi all'epilogo: non posso che (A)bbracciarti mentre aspetto il giorno...

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    1. Non solo hai detto (B)ene, ma condivido ogni aspetto.
      Nel mio caso specifico, il vero problema sono io, con la mia indole e la mia dannata (F)ragilità di certi frangenti. Della mia incapacità ad affrontare con destrezze ed efficienza taluni flussi di coscienza che mi vogliono male.
      Tuttavia, mi sono accorto che quando sono sopraffatto da una (G)ioia (D)evastante... Questa perdura pure la notte, scacciando ogni pensiero che mi cagioni (S)offerenza...

      (T)i (A)bbraccio forte...

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  4. *La notte è bugiarda come i suoi chiari di luna, che sbiadiscono in cieli opachi e senza forme.*
    Bello.
    Tender is the night of Francis Scott Fitzgerald.

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    1. Ti ringrazio, Gus.
      Tenera è la notte: mai titolo ingannò di più e fu più azzeccato.
      D'altronde la "notte" di Dick e Nicol non avrebbe potuto essere tenera, se non lo era stata quella di Francis e Zelda.
      Il fatto è che non si sa mai quanto spazio si occupi nella vita degli altri e forse è ininfluente saperlo, se non si è certi di poter attraversarne le tenebre alla luce di chi presumiamo -quantomeno- di essere.
      Altrimenti, meglio ascoltare l'usignolo di Keats.

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