La strana morte di Edgar Allan Poe (parte I)

Edgar Allan Poe


Baltimora. Nosocomio universitario. Secondo piano.
5 Ottobre 1849. 

   <<Reynolds!>>, urlava il moribondo in preda al delirio. <<Oh, Reynolds...>>, si contorceva nel letto con gli occhi infossati, i capelli corvini e il volto pallido.
  Gli sguardi dei medici s'avvicendavano in circolo, spaesati.
   Quell'uomo stava per andarsene. Era chiaro. Ma il punto era un altro: perché? Come c'era finito in quel letto d'ospedale e in procinto delle nozze? Con indosso un pantalone (più largo d'oltre due taglie) di gabardine da quattro soldi, un paio di scarpe consunte e un cappellaccio da spaventapasseri.
   Chi era quell'uomo? E soprattutto, chi era Reynolds?
   L'uomo è Edgar Allan Poe. Uno dei più grandi e influenti scrittori americani e padre indiscusso della letteratura poliziesca (o del Giallo, come solo in italia si usa), filone inaugurato con il racconto I Delitti della Rue Morgue, pubblicato nel 1841 (il primo vero racconto dove troviamo i capisaldi del genere: un delitto, un investigatore e un'indagine; l'investigatore nato dal genio di Poe porta il nome di Monsieur Dupin. Tutti gli altri cani da tartufo o pseudotali verranno partoriti solo successivamente, in primis Sherlock Holmes cui l'inventore Sir Arthur Conan Doyle, disse: <<Dov'era la detective story prima che Edgar Alla Poe infondesse in essa il soffio vitale?>>
   Per dare una risposta (o tentare, sarebbe meglio dire, visto che la faccenda nonostante siano trascorsi 170 anni può tutt'altro che dirsi conclusa) alle altre domande, dobbiamo partire dall'inizio.

   Edgar Poe nasce a Boston il 16 Gennaio 1809, da due teatranti girovaghi tra le città di Richmond, Philadelphia e Baltimora. 
   Rimane orfano di entrambi i genitori in tenerissima età. L'immagine della madre inerme e consumata dalla tubercolosi lo perseguiterà per il resto della vita.
   Viene affidato a una ricca famiglia di Richmond (Virginia), gli Allan, dalla quale prenderà il suo secondo nome. Gli Allan gli forniranno i mezzi per ricevere una buona istruzione all'università della Virginia, ma ben presto li ripagherà facendosi una certa fama (a quel momento non del tutto meritata, per la verità), nel dettaglio: di bugiardo, bevitore e giocatore. A quel punto la famiglia taglia viveri e rapporti.
   All'età di sedici anni inizia una relazione con una sua coetanea, Sarah Elmira Royster, che giocherà un ruolo fondamentale alla fine di questa storia. I due si amano, ma il fidanzamento termina a causa dell'interferenza inappellabile del padre della ragazza: non vede di buon occhio il giovane Edgar, per via delle sue umili origini e finanze disastrose. Due anni dopo, la ragazza sposerà l'industriale Alexander B. Shelton, dal quale avrà quattro figli benché ben due moriranno prematuramente. 
   Il giovane Poe, diventato uomo, tenta la carriera militare e si fa ammettere alla prestigiosa accademia di Westpoint. Ma le regole ferree non fanno per lui e nel giro di un anno si fa espellere.
   Ormai è completamente al verde. Gli rimangono solo la nonna paterna e una zia, alle quali è legato da sentimenti profondi. A questo punto si trasferiscono tutti e tre a Baltimora col proposito d'iniziare una nuova esistenza.
   Poe troverà impiego nella redazione di un giornale che gli consentirà di contribuire alle spese. Aveva pubblicato pure delle raccolte di poesie, ma con scarso successo di pubblico. La vera svolta, soprattutto per la sua autostima, si avrà di lì a poco quando deciderà di cimentarsi con la moda del momento: il racconto gotico. Un giornale di Philadelphia ha promosso un concorso per il miglior racconto; il premio è di 100 dollari, una bella cifra. Partecipa inviando cinque racconti. Non vincerà, ma la redazione apprezza il suo stile e la qualità delle opere. Gli comunicano l'intenzione di volerli pubblicare tutti, nessuno escluso: ci vedrà il riconoscimento del suo talento.
   Incontra una sua giovanissima cugina carnale, Virginia Clemm. Se ne innamora nonostante la tenera età e la sposa. Lui ha 27 anni e lei appena 14. La ragazza è intelligente e Poe si prodiga perché possa ricevere un'istruzione eccellente. Le compra un pianoforte ed ella in tempi record prende a suonarlo con scioltezza. Il lavoro va a gonfie vele, ormai il nome è sulla bocca dei più e le riviste che pubblicano narrativa mandano in stampa i suoi lavori certi del gradimento. Pubblicherà in quello stesso periodo il suo unico romanzo: Le avventure di Gordon Pym.
   La vita sembra sorridergli. Proprio a lui che per vocazione e mestiere si immerge nella profondità degli incubi sino a faticare per riemergere in superficie. Il sospetto che la felicità fosse solo una mera illusione l'attanagliava da sempre, ma la certezza gli si paventò a brutto muso durante una gaia sera tra amici. Era il 1842. La moglie sedeva al piano e intratteneva gli ospiti davanti gli occhi inorgogliti del marito, che più udiva le note salire più ne rimaneva affascinato. D'un tratto, Virginia si blocca, come congelata, per secondi. Poi un colpo di tosse e uno spruzzo di sangue le macchia il vestito. Poe sente una stretta al cuore. Nel giro di pochi istanti ripercorre lo strazio della madre: tubercolosi. E purtroppo, non sbaglierà diagnosi. A quel tempo equivaleva grossomodo a una condanna a morte.
   La disperazione per la malattia della moglie lo sconvolge. Scriverà le pagine più belle e torbide della sua carriera. Le tematiche sempre le stesse: la paura, la colpa e la morte.
   1845. Pubblica la poesia che lo consacrerà nella storia della letteratura: Il Corvo (un uomo soffre per la morte della sua adorata e un corvo gli annuncia che la stessa sorte, presto, toccherà a lui).
   Due anni più tardi, nel 1847, Virginia muore. In realtà è da questo momento che l'uso di alcol si farà abuso. Scorrerà a fiumi: il sentiero tra il vero e il verosimile sarà sempre più impalpabile.
   Il 29 Giugno 1849, il quarantenne Edgar Allan Poe, comincia una tournée di letture attraverso gli Stati Uniti e tra le varie tappe c'è anche Richmond, in Virginia. Lì incontra il suo primo amore cui ho accennato, Sarah Elmira Royster. Ritrovatisi entrambi vedovi riemerge la passione d'un tempo. Ma c'è un problema: la donna ha ereditato dal marito una fortuna di 100.000 dollari, sulla cui tuttavia pende una spada di Damocle. Nel caso si fosse risposata avrebbe perduto una fetta importante della torta. E girava voce che oltre alla donna e ai figli, ricavassero beneficio da quelle ricchezze anche i fratelli di lei (ricordatevi quest'ultima circostanza, ci tornerà utile più avanti).
   Poe è certo di essere ricambiato. La conosce bene, infatti Sarah opta per l'amore a scapito del patrimonio: si fidanzano ufficialmente non curandosi dei pareri avversi della di lei famiglia.
   Verso la metà di Settembre 1849 però, poche settimane prima di ritrovarsi in quel letto d'ospedale in preda al delirio, accade qualcosa di oscuro che lo destabilizzerà definitivamente: si reca alla stazione di Philadelphia per prendere il primo treno per New York, città ove adesso vive la zia cui era legato. Durante il viaggio ode dei bisbigli provenire da un paio di sedili dietro le sue spalle, si incuriosisce e allunga un orecchio. Due uomini parlottano tra loro. Argomento? Come uccidere una persona. Poe è sempre più curioso, ma l'eccitazione perdura fino a quando non trasale inorridito. L'uomo da uccidere è proprio lui! Hanno stabilito che l'avrebbero fatto fuori buttandolo giù dal treno in corsa. Pensa rapidamente al da farsi. Come il treno rallenta per effettuare la prima fermata, si alza e quatto quatto raggiunge le uscite. Ci riesce, scende dal treno e si occulta dietro l'angolo. La visuale è ottimale, i due uomini non si accorgono di nulla e nessun altro abbandona le carrozze. Il treno riparte alacremente.
   Salvo e scosso torna subito a Philadelphia e si rifugia a casa di un amico. Gli racconta l'accaduto e si convince che qualcuno vuole farlo fuori e potrà salvarsi solo cambiando i connotati, a cominciare dai baffi che lo rendono riconoscibile. Piazza una sedia in bagno sotto la finestra e obbliga l'amico a tagliarglieli. L'amico pensa che le sue siano solo manie di persecuzione, crisi paranoidi. Tuttavia, lo asseconda. In primo luogo per il timore che così agitato potesse errare chissà dove.
   E se invece fosse tutto tremendamente reale? Se veramente quegli uomini fossero saliti su quel treno per eliminarlo?
   Il 27 Settembre, Poe parte per sbrigare delle faccende con l'impegno che al ritorno avrebbe sposato la sua Sarah. Si imbarca sul battello che collega Richmond a Baltimora con arrivo previsto per il giorno seguente. Ma di Poe si perdono le tracce.
   Quello che gli capiterà fra il 28 Settembre e il 3 Ottobre 1849 sarà il vero mistero di tutta questa storia.
   Poe si imbarca indossando il suo consueto abito di lana scura e 1500 dollari in tasca, frutto della tournée e destinati alla fondazione di una rivista. Si ritroverà in ospedale senza un soldo e con indosso panni di dubbia provenienza.
   Griderà il nome di quel certo Reynolds cui abbiamo parlato all'inizio fino alle tre del mattino del 7 Ottobre 1849, allorché abbandonerà questo mondo farfugliando un'ultima frase: <<Dio, aiuta la mia povera anima.>>
   La vita del celeberrimo Edgar Allan Poe finisce qua. A quarant'anni. Promesso sposo. Delirante 

   Le ipotesi sulla morte?
   Ne parleremo presto. 


M.
(L'uomo dei difetti...)

Commenti

  1. Anche tu sei un maestro del giallo.
    Complimenti.
    Ciao.

    RispondiElimina
  2. Troppa grazia...
    Complimento per ovvie ragioni immeritato, ma la tua gentilezza ti precede. Grazie davvero, Gus.
    A presto!

    RispondiElimina
  3. La vera causa della morte di Poe è ancora oggi avvolta nel mistero. Quando morì, i medici che allora ne dichiararono il decesso dissero che la causa più probabile che portò lo scrittore alla morte si poteva attribuire all'abuso di alcool. Ma sarà poi vero? Chi lo sa.
    Complimenti per il post e buon pomeriggio.
    Joanna

    RispondiElimina
  4. Ciao, Joanna... Ti ringrazio per il gradito intervento.
    Che alla base del decesso ci sia un episodio di delirium tremens è abbastanza verosimile. Ma il punto cruciale è come si sia arrivati a questo in quel preciso momento FELICE della sua vita. Io la mia opinione me la sono fatta, ne riparleremo presto... ;-)
    Buon pomeriggio.

    RispondiElimina
  5. Tutti conosciamo Poe ma in pochi sappiamo la sua storia, le sue vicende, l'uomo dietro le opere. E forse io sono anche un tipo poco curioso, che difficilmente scava nella vita degli autori, attenendomi alla letteratura che hanno lasciato.
    Però stavolta mi ha fatto piacere approfondire. Buona giornata :)

    RispondiElimina
  6. Felice di leggerti al mio umile desco.
    Sai... In un certo senso anche io non sono un fan della vita degli autori. Leggo ciò che ci hanno lasciato e se qualcosa mi si scatena dentro, allora, sgorga come sorgente il desiderio di approfondire. Altrimenti, passo oltre.

    Ti ringrazio e ti auguro una sera serena... ;-) ;-)

    RispondiElimina
  7. Di Poe ho letto il racconto Il gatto nero però non sapevo la sua storia. Attendo allora la tua opinione.
    Abbraccio siempre <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Be', "Il Gatto nero" è senz'altro uno dei più famosi; appartenenti se vogliamo al filone "vendetta e assassinio", cui fanno parte altri racconti blasonati, del tipo: Il barile di Amontillado, Il genio della perversione, Hop-Frog, Sei tu il colpevole.

      Ti ringrazio per aver investito del tempo nel leggermi e ti auguro una serena settimana. A presto!

      Elimina

Posta un commento

Vuoi chiedermi qualcosa?

Post più letti di sempre

Tutto inizia. Il meglio finisce. Perché mai diventi il peggio.

Nudo

Fellini: Il viaggio di G. Mastorna - Il film maledetto di Federico Fellini

Post più popolari

Sincronicità

Nudo