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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

Non più rosso fu il colore: oro-caldo è la passione

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Oro-Caldo è la passione Serafica, s'addormentò al mio petto. Allorquando, d'improvviso, percepii una stretta che più d'un abbraccio m'avvolgeva. Era calda come il desiderio che rovente,  tra i fuscelli, le s'annidava. Preziosa come l' oro , che riflettente, di rimando, m'incendiò. M. ( L'uomo dei difetti... )

L'ultimo viaggio della mia Piccola Luce.

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Luce, a 16 anni, una settimana prima di volare via. C iao piccola L uce, ti scrivo queste poche righe perché ne ho bisogno. Perché piangere davanti a questo schermo fa meno male che fissando il soffitto. Perché se sto qui mi tengo lontano dal balcone che dà  sul campo incolto sotto casa. Ma a che serve? Io ti vedo lo stesso. Lì in mezzo a scodinzolare, felice, perché sapevi che al ritorno ti avrebbe aspettato lo stecchino al salmone. Il tuo preferito. Come ogni mattina, come ogni sera. Come ieri mattina. Come mai più.      Era così bello vederti con le zampette diritte puntate a terra, la coda che spazzava lenta da una parte all'altra e il musetto che oscillava come un pendolo: << mmmh >>, mi facevi. Poi la coda accelerava  e di nuovo il tuo << mmmh! >>.   E così mi veniva da ridere mentre mi si stringeva il cuore, e alla fine, di stecchini te ne davo sempre due. E tutta contenta te ne tornavi sul cuscinone, quello sotto il tavolino della tv, quello

IL MIO CAMINO

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Il mio camino Non ha occhi un camino. Eppure, quante volte ha veduto l'ingenua timidezza costituirsi al cospetto del desiderio. Non ha orecchie un camino. Eppure, quante volte ha udito i gemiti dell'inconfessabile. Bagnavo le labbra, chiudevo gli occhi,  e fondendo i sensi penetravo quei sogni che, seppur affannosamente desiderati, la notte, non mi portava in dono. Se solo il mio camino... Non ha memoria un camino. M. ( L'uomo dei difetti... )

Getto lo sguardo nel silenzio

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Getto lo sguardo nel silenzio Getto lo sguardo nel silenzio.    Quello che cerco è un colore: non mi importa più quale. Vorrei solo fosse lo stesso. Ma a me non capita mai. E allora faccio finta, e scelgo io: il buio. Perché nel colore delle tenebre è come se avessimo gli stessi occhi. Gli stessi desideri. Le stesse malinconie. Se io dormo, tu dormi. Se io canto, tu canti. Se io ti siedo accanto, tu mi stai di fianco. So che dove sono, tu sei.    Ma ecco che le pupille fanno breccia nell'oscurità, che fetente si dirada. Il nero, non è più quel nero. La pece, non è più quella pece. Io mi ritrovo aggrappato al mio giaciglio, addossato in catene da un fragore che mi rende sordo e sullo sfondo come orchestrata da un mimo s'agita un'ombra, che racconta una fabula che mi fende le carni. Ma io non sanguino, e sono qua. Come ieri, il giorno prima e i millesimi che furono. Ma tu, adesso, sei là. Strabiliata, felice. Ad agitare un'ombra che narra una storia, che non

Il Superbo non affonda mai dopo la maschera che porta

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Il superbo è altezzoso,  e spesso nel torto perché a ccecato dall'innato e insano sentimento d'orgoglio col quale al mattino si veste. Non conosce l'accezione del termine perdono . E mai lo udirete invocarlo. Mai per primo rincorrerà il chiarimento al castello di fumo da esso stesso forgiato. Tuttavia, laddove del saluto ancor vi fregiasse, gonfio di sufficienza, troverà anche il tempo per rispondervi. Tuttavia, non ne siate troppo felici, il superbo parla, ma non ascolta. Fin dall'inizio è conscio che la sua posizione è l'unica posizione. E sapete il perché? Perché lui è il Superbo... Mi fa piacere condensare la digressione di cui sopra con questo mio aforisma:  "L'uomo perbene, allorché nudo, nel dubbio, chiamò.  Il superbo, d'orgoglio mai spoglio, indolente, sbadigliando,  rispose." M. ( L'uomo dei difetti... )

Il Combustibile Segreto

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Nonostante il suo passato, ingombrante ,  scelse di precludere ai suoi occhi di incrociare ancora le sue spalle.  Lo sguardo è fiero: nella mente solo voglia di far storia: voglia di futuro. Eleganza , Seduzione  e  Mistero, la ricetta per una fiamma sempre viva. Una fiamma che arde, e che segna la pelle. M. ( L'uomo dei difetti... ) [ Post Scriptum ] Una fiamma che non arde può scaldare per una vita intera e con il suo tepore renderci felici di sopravvivere. Gli esseri umani però, talvolta, sentono il bisogno di (V)ivere e non del solo sopravvivere.  Ecco che la fervida mente domanda soccorso alla fantasia ( Il Combustibile ) per alimentare la fiammella e procurarci quelle piccole scottature che io, in purezza, chiamo " Iniezioni inconfessabili di passione " . [ Post Post Scriptum ] Le tre componenti di cui sopra ovvero l'eleganza, la seduzione e il mistero, se non governate dall'intelligenza tendono a una mera declinazione della volgarità.

Il campo del solista.

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Il campo del solista Per comprendere ciò che la vita quotidianamente ti presenta bisogna essere in due: te, e te stesso . Soltanto quando sei spaiato l'interazione gravitazionale con gli altri corpi tende a scemare e sei libero di pensare al campo che stai seminando: è da solista che percepisci la qualità dell'attrazione, qualora vi fosse, esercitata sugli altri corpi . Seduto in mezzo al campo, vestito solo del tuo Wild Turkey ,  discernerai il vero, dal verosimile. M.  ( L'uomo dei difetti... )

Il Mistero di Jim Gray

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Il mistero di Jim Gray O ggi, ho voglia di raccontarvi una storia.    Ma non una storia come tante. Una di quelle storie quasi sconosciute alle nostre latitudini. Una storia vera. La storia di un mistero: la scomparsa di Jim Gray.    La mattina del 28 Gennaio del 2007 , il sessantatreenne Jim, scienziato e ricercatore in forza alla Microsoft, lascia la baia di San Francisco a bordo del Tenacious alla volta delle isole Farallon , un rifugio della natura selvaggia a una quarantina di chilometri dalla costa Californiana.     Jim era uno sportivo e in perfetta salute. Il Tenacious era molto più di una barca a vela, era il legame con la natura che, da sedici anni, l'avviluppava come una seconda casa: dodici metri, strumentazione a prova di capitano Kirk e scafo del colore della passione.     Scopo della missione? Disperdere le ceneri della madre Ann , venuta a mancare solo tre mesi prima.    Erano settimane che sulla baia non s'affacciava un sole così, e ancor

L'arco al cuore, la mano alla mente, il sorriso la freccia.

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Nulla è eterno,  così è scritto. La gioia e la tristezza si rincorrono l'un l'altra, sinfonicamente,  per suggellare la staffetta della vita. La rassegnazione divorzia dal sorriso per sposare l'inerzia. L'arco al cuore,   la mano alla mente, il sorriso la freccia, Allorché non nudo peregrino la selva, così armato m'affaccio alla vita. M. ( L'uomo dei difetti... )

Questa notte, non è la tua notte

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Questa notte, non è la tua notte S'è fatta notte, e ti senti solo. Eppure, avevi un scenario allettante per la tua serata. Un scenario tutto tuo, da condividere con... Te stesso. In fin dei conti, ti sei sempre bastato, e non negarlo, ora,  solo perché percepisci la forza abbandonare il tuo dilaniato corpo. S'è fatta notte, e ti senti solo. Eppure, sei conscio che la solitudine non ti appartiene. Ti basterebbe alzare la cornetta,  ma questa notte no. Questa notte, non è la tua notte. M. ( L'uomo dei difetti... ) [ Post Scriptum ] Dedico questa riflessione in versi a quanti, loro malgrado, si sono ritrovati a ricoprire il ruolo dell'amante senza fissa dimora. Il fatto, in realtà, per quanto deprorevole possa a taluni apparire è soltanto uno: non sei tu a scegliere di chi innamorarti, ma è l'(A)more che sceglie te, e per te. Naturalmente, la mia riflessione non tratta di incontri di natura sessuale, ma di (S)entimenti che non danno scam

Se in troppa gente vedi solo il marcio, getta pure la spugna: il marcio sei tu

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Se in troppa gente vedi solo il marcio, getta pure la spugna: il marcio sei tu Quanto sudore, ancora, devi al rancore...  Come un forsennato, hai consumato la vita alla ricerca del marcio. E il marcio, quello solo, negli altrui occhi leggevi. Ma domani no. Domani è il tuo giorno. Riposa! Fai festa! Domani, il marcio sei tu. M. ( L'uomo dei difetti )

Senza tempo.

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Senza tempo Trova qualcuno che ami i tuoi difetti quando il sole brilla alto, sicché dei pregi , ne possa godere la notte. M. ( L'uomo dei difetti... )

Nell'attesa: aspetto.

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Nell'attesa: aspetto. Ho seguito quelle che parevano orme perché avevo una storia da fare. Ho viaggiato da solo, perché è da solo che ho pianto, ed è solo che andrò via. M'è così difficile sopravvivere a me stesso. Stanco. Mi barcameno su di un piano che non incide neanche uno dei miei. Vorrei gridare, e dimentico che il primo dei sordi sono io. Faccio finta. Sorrido: questo s'aspettano da me. Questi erano i patti, in tempo di pace. E io non deludo, no. Mi permetto solo qualche bicchiere: mi serve un vizio, per ricordarmi d'essere ancora un uomo. Vivo una vita che, forse, non è neanche più la mia. Ottemperanza. Ed è forse per questo non l'abbandono . Nell'attesa, aspetto. Sono già comodo. M. ( L'uomo dei difetti... )

Il Numero 2

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Ho una sorta di ammirazione per il numero naturale 2.    Qualcuno potrebbe borbottare tra sé e sé: be', ti piace il numero 2 perché sai di non essere un numero 1, e allora ti accontenti del secondo posto, della seconda scelta, di impersonare il primo dei perdenti...  No, amici miei. Stavolta siete davvero fuori strada: io non c'entro in questa storia.    Questa è una storia di purezza , che inizia proprio con l'insieme dei numeri Naturali; zero naturalmente escluso proprio per quel discorso sulla purezza poc'anzi accennato.    Il numero 1 è il primo dei Naturali, di tutti i numeri naturali, senza distinzione né di bellezza né di dote.     Il numero 2 è  anch'esso il primo di qualcosa, ma qualcosa di più elitario, di un insieme dove la purezza prende forma e sussiste solo il fascino del mistero. I l Numero naturale 2 gode del privilegio di essere il primo dei numeri primi e l'unico numero pari dell'aristocratica casta.    E io lo rispetto

L'(A)bbraccio. Il silenzio di cento parole.

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Della sinfonia di cento parole, l'(A)bbraccio, ne narrò il silenzio. M. ( L'uomo dei difetti... ) [ Post Scriptum ]   Spesso mi è stato domandato il perché io utilizzassi in talune occasioni le parentesi tonde.  L'arcano è presto svelato.  Si tratta di una notazione che chiamo:   n otazione parentetica . Un vezzo per taluni. Di grande enfasi, per me. Le parentesi tonde vanno considerate alla stregua di due  BRACCIA FORTI  e allo stesso tempo  DELICATE  che  PROTEGGONO  l'oggetto del loro abbraccio.  Scelsi questa notazione molto tempo fa per argomentare la differenza, a mio avviso, in essere, tra (A)micizia e amicizia.  Fondamentalmente serve per dar enfasi ad una parola o concetto.  Per inciso: "(S)plendido" è un po' come dire "splendido", ma con l'aggiunta di un sentimento ovvero di vera partecipazione.  E così l'abbraccio è dissimile dall'(A)bbraccio.  Perché dentro un (A)bbraccio ci può essere un mondo che neanche i

Il profumo dell'amore.

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Il profumo dell'amore Così come il Sole, dal cielo , ci colora le giornate, e l'amore, dal cuore , ci colora la vita ,  così il profumo, dalla terra , ci colora di ricordi la memoria. M. ( L'uomo dei difetti... )

Al ventur lerciume l'uomo fu forgiato da quel senno, che poi, fu il primo.

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Al ventur lerciume l'uomo fu forgiato da quel senno, che poi, fu il primo. Talvolta getti l'àncora e ti soffermi a riflettere sulle vicissitudini della vita, anche le meno tangibili. Talvolta ti fai un'idea di una persona già il primo giorno, e dentro di te vorresti fosse sbagliata. Tenterà di convincerti di essere diversa da come tu la vedi, e  provi a crederle: è anche giusto farlo. Tuttavia, a ogni piè sospinto, capita, fosse anche dall'imposta più tetra, che la nuda verità s'affacci spavalda a illuminar ragione: e ti rendi effettivamente conto di chi hai avuto davanti. Però, stavolta, ironia della sorte, la delusione sarà tutt'altro che longeva, non ne rimarrai stupito. In fin dei conti, lo sapevi già. M. ( L'uomo dei difetti... )  [ Post Scriptum ] Per i graditi ospiti al mio umile desco ho sintetizzato, in un aforisma a mo' di promemoria, crudo e non meno illuminante, la digressione di cui sopra:  Al v

Quanta storia dietro un vecchio

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Non conquisto nuove terre per recintarle , le conquisto per conoscerle. A me non importa se l'amore impazzisce ancora per il mio odore, se ho gettato la spugna o deposto le armi. Quello che conta è averlo conosciuto . Attraverserò la primavera, poi quella dopo, e altre ancora. Avrò gli occhi zuppi d'acqua, saprò tante cose più d'oggi, altrettante ne avrò dimenticate e allora mi chiameranno vecchio: non il saggio , il vecchio. Quanta storia dietro un vecchio... [Post Scriptum] A ogni nuovo respiro, si fa la storia. Immaginandomi al capolinea, vorrei potermi voltare e abbandonarmi a un'ultima illusione: aver fatto della buona storia. Quella che avete letto è una riflessione alla quale sono intimamente legato. La scrissi qualche anno fa, a matita e la scrissi per me. Davanti, avevo il mio camino.  Alle spalle, i trentacinque anni che m'avevano veduto bambino, ragazzo, uomo. Intorno, solo l'abbraccio dei ricordi.  Lo sguardo, solo in parvenza perduto a discernere tr

La falsa novella (commentata)

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La menzogna istruì la donna ed ella non poté far altro che perseverare nell’errore. M. ( L’uomo dei difetti… )  [ Post Scriptum ] Talvolta capita che quando due persone sono felici, complici e magicamente affiatate, ci sia qualcuno  ( il menzognero )  che dall'esterno  trami affannosamente nell'ombra per godere dello scioglimento della coppia; f orse perché abietto o più semplicemente perché accecato dall'invidia per non poter avere la donna dell'altro.    Egli, allora, farà ricorso all'arma sua cardine ( la menzogna ) e dopo averla ben imbastita, la consegnerà ( la novella ) a piè pari nelle mani della donna .    A questo punto, quest'ultima, irruente e abbagliata dalla collera per quanto rivelato dal menzognero si scaglierà verso l'altra metà del suo cuore, ancora, ancora, e ancora ( ed ella perseverò nell'errore ).    A volte il menzognero che conferisce la falsa novella alla donna è un tizio che, prima di quel dì, chiamavamo amico...

Il cambiamento

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Nessun cambiamento importante è posto in essere senza lacrime. La vita di un uomo è idealmente suddivisa in fasi. A uomini diversi corrispondono fasi diverse, per numero e disegno. Vivere una nuova fase e lasciarsi alle spalle la precedente non è mai un processo indolore. Se annotate sull'ipotetico calendario esistenziale la data dell'ultima lacrima versata, avrete, senza sforzo mnemonico, determinato l'inizio della fase in corso d'opera.

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